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Il diabete nel cane: caratteristiche e campanelli di allarme

Cos'è il diabete?

Il diabete mellito è una malattia cronica, caratterizzata da iperglicemia (elevati livelli di glucosio nel sangue) conseguente ad una carenza o mancata produzione di insulina.

L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas ed è deputata alla regolazione dei livelli di glucosio nel sangue. Infatti, permettendone l'ingresso nelle cellule, fa sì che questo venga utilizzato come fonte energetica. Ne viene quindi che bassi livelli di insulina condurranno a un accumulo di di glucosio nel sangue.


Esistono diversi tipi di diabete, ma quello che si riscontra con più frequenza nel cane è il diabete di tipo I, anche detto insulino-dipendente, in cui si assiste ad una distruzione delle cellule beta del pancreas da parte del sistema immunitario. In questo caso si assiste a bassissime o assenti concentrazioni di insulina.

Quali sono i campanelli di allarme del diabete?

Possono essere riassunti nelle quattro P:

  • Poliuria (aumento dell'orinazione): l'iperglicemia produrrà squilibri renali, non permettendogli di lavorare in condizioni ottimali e costringendoli di conseguenza ad una maggiore produzione di urina per diluire le aumentate concentrazioni di glucosio.

  • Polidipsia (aumento della sete)

  • Perdita di peso: come abbiamo visto il diabete influenzando negativamente i livelli di insulina ostacolerà l'assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule al fine di generare energia spendibile. Ciò porterà ad una condizione per la quale saranno i grassi ad essere attaccati per "essere bruciati" e trasformati in energia. La diretta conseguenza di questo meccanismo di compensazione è il dimagrimento.

  • Polifagia (aumento della fame): la mancanza di energia derivata dalla ridotta assimilazione degli zuccheri e il conseguente maggior consumo di grassi e proteine produrrà un aumento del senso della fame.

É di fondamentale importanza conoscere e saper riconoscere precocemente questi campanelli di allarme nel proprio cane al fine di formulare una diagnosi precoce e intraprendere una terapia ad uno stadio iniziale della malattia. Una diagnosi formulata sul nascere migliorerà la prognosi e il decorso di questa patologia.


Esistono razze più predisposte di altre a sviluppare diabete?

Sì, evidenze ci indicano alcune razze canine come più predisposte di altre a sviluppare diabete. In particolare: il Setter Irlandese, il Barbone, lo Yorkshire Terrier e il Setter Inglese sembrano essere quelle più soggette a questa patologia.

Al contrario il Boxer e il Pastore Tedesco, e Golden Retriver appaiono più resistenti allo sviluppo del diabete.


Il diabete si riscontra più facilmente nel cane anziano?

Sì, il diabete appare come più frequente nel cani anziani, ma ciò non esclude che questa malattia possa essere sviluppata in qualsiasi età.

Un altra importante condizione che favorisce l'insorgere di questa malattia è il sovrappeso.


Che forme di prevenzione si possono attuare?

Una dieta bilanciata unita ad appropriata attività fisica sono i due elementi fondamentali per prevenire l'insorgenza di questa patologia.


Come curare il cane diabetico?

La terapia per il diabete si prefigge lo scopo di raggiungere 3 obiettivi:

  1. la risoluzione dei segni clinici

  2. la prevenzione di complicazioni

  3. il mantenimento del peso corporeo.


Per maggiori informazioni segui l'intervista del Dott. Karim Habib registrata per la terza puntata del video magazine Diabetes Channel: www.diabeteschannel.eu



Fonti:

  • B. Catchpole, L. J. Kennedy, L. J. Davison, W. E. R. Ollier. (2007) Canine diabetes mellitus: from phenotype to genotype, Journal of Small Animal Practice, 49(1), 4-10.

  • B Catchpole, J M Ristic, L M Fleeman, L J Davison. (2005) Canine diabetes mellitus: can old dogs teach us new tricks?, Diabetologia, 48(10), 1948-56.

  • Ellen Behrend, VMD, PhD, DACVIM, Amy Holford, VMD, DACVIMy, Patty Lathan, VMD, DACVIM, Renee Rucinsky, DVM, DABVPy, Rhonda Schulman, DVM, DACVIM. (2018) AAHA Diabetes Management Guidelines for Dogs and Cats, Journal of the American Animal Hospital Association, 54:1-21


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