Se potessimo osservare il mondo attraverso gli occhi dei nostri animali noteremmo subito delle differenze. La prima cosa che ci colpirebbe probabilmente sarebbe la gamma di colori che apparirebbe molto ridotta. Non percepiremmo infatti molti colori per noi del tutto comuni come il rosso. In secondo luogo esploreremmo l'ambiente attraverso un campo visivo molto più ampio: oltre 200°, di gran lunga superiore rispetto al nostro (180°). Riusciremmo a distinguere oggetti nell'oscurità, ma sperimenteremmo alla luce un'acuità visiva inferiore a quella umana. Infatti cani e gatti percepiscono bene oggetti a distanze molto più ravvicinate rispetto a noi, che riusciamo a distinguere chiaramente oggetti anche a 80 metri. Infine perfino l'esperienza di guardare la televisione apparirebbe diversa rispetto a come siamo abituati.
A cosa si devono queste differenze?
Differenze nella percezione dei colori
È necessario fare un passo indietro e analizzare le differenze strutturali tra l'occhio umano, quello canino e quello felino.
Le principali differenze responsabili di una distinta percezione dei colori si ritrovano nella retina. Questa è una membrana localizzata nella parte più profonda del bulbo oculare ed è composta da particolari cellule sensibili alla luce dette fotorecettori. Esistono due tipologie di fotorecettori: i coni e i bastoncelli. I coni sono responsabili della visione dei colori, mentre i bastoncelli sono responsabili della visione notturna e periferica.
Prima differenza: tra umani e animali (cani e gatti) si osserva una differenza numerica riguardo i fotorecettori. In particolare cani e gatti presentano meno coni rispetta all'uomo e un numero maggiore di bastoncelli. Ciò dimostra come la loro vista sia più specializzata verso la visione notturna piuttosto che verso quella diurna.
Seconda differenza: nell'uomo sono presenti 3 tipologie di coni, ciascuno responsabile di percepire una determinata lunghezza d'onda (quindi determinati colori). I coni presenti sulla retina umana sono quelli per la luce blu, rossa e verde. Questa visione tricromatica ci permette di percepire una estrema varietà di colori (oltre 1 milione di differenti tonalità). Cani e gatti presentano invece una visione dicromatica, basata su due coni anziché tre, quello per la luce blu e quello per la luce gialla. Questa evidenza ha suggerito che lo spettro dei colori percepiti possa essere più limitato di quello umano. In particolare cani e gatti sembrerebbero visualizzare chiaramente il blu, il viola, il verde, mentre il rosso risulterebbe molto denaturato, quasi grigio. Ecco alcune ricostruzioni:
Visione notturna
Come abbiamo visto cani e gatti esibiscono una diversa proporzione tra coni e bastoncelli rispetto all'uomo. L'evoluzione li ha forniti di una migliore visione notturna, probabilmente per favorirli nell'attività predatoria. Un elemento determinante in questo è il tapetum lucidum, una membrana altamente riflettente posta dietro la retina (per intenderci è il responsabile dell'effetto "occhi a faro" che osserviamo nei cani e nei gatti fotografati con il flash).
Il tapetum lucidum è comune in molti animali, ma è assente nell'uomo. Il suo scopo è quello di amplificare e riflettere sulla retina la luce proveniente dall'ambiente in modo da fornire ai fotorecettori il doppio della luce che assorbirebbero normalmente.
Se da una parte, come già detto, questa doppia esposizione di luce aumenta la loro capacità di vedere e muoversi nel buio, dall'altra li penalizza nella percezione dei dettagli a luce piena.
Visione schermi TV
La televisione agli occhi dei cani e dei gatti appare diversa. Quando guardiamo un film, nel quale persone e oggetti sono in movimento, le scene appaiono fluide e continue. Non è la stessa cosa per i nostri animali.
È importante premettere che gli schermi delle TV simulano il movimento attraverso la presentazione di immagini statiche riprodotte in una sequenza rapidissima. La frequenza di aggiornamento è infatti la misura di quante volte la TV "ridisegna" l'immagine su un display in un secondo e si misura in Hertz (Hz). Comunemente tale valore è di 60 Hz (quindi la TV ricaricherà l'immagine sullo schermo 60 volte al secondo). 60 Hz è infatti un valore soglia al di sopra del quale l'immagine in movimento apparirà fluida all'occhio umano.
Cani e gatti presentano un valore soglia più alto (in particolare nei cani si attesta intorno ai 70-80 Hz) per cui per i loro occhi il valore di 60 Hz apparirà insufficiente per percepire il movimento continuo. La loro esperienza visiva è ipotizzabile sia quella di uno schermo molto luminoso (ricordiamo che cani e gatti hanno una accentuata sensibilità alla luce) nella quale compaiono immagini in maniera scattosa e intermittente e le immagini in movimento appaiono più statiche.
Forse sono proprio queste caratteristiche insolite a rendere la TV così interessante per cani e gatti!
Fonti:
Sarah-Elizabeth Byosiere, Philippe A. Chouinard, Tiffani J. Howell, Pauleen C. Bennett. (2018), What do dogs (Canis familiaris) see? A review of vision in dogs and implications for cognition research, Psychonomic Bulletin & Review, 25, 1798–1813.
N.W. Dawanfa, L. Pearlman. (1970), Cat Colour Vision: evidence for more than one cone process, Journal of Physiology, 211, 125-137.
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