Un lavoro appena pubblicato mette in luce come SARS-Cov-2, emerso nel 2019 in Cina, si sarebbe differenziato subito in 2 ceppi, A e B. Il ceppo B, apparentemente più diffuso, si sarebbe diffuso circolando nel mercato di Wuhan, propagandosi poi nel resto del mondo, dando origine alla ormai ben nota pandemia.
Esistono al momento due visioni distinte rispetto all'origine di SARS-Cov-2: l'ipotesi "naturale" e quella "artificiale".
L'ipotesi naturale
Secondo questa visione entrambi i ceppi avrebbero tratto origine da un serbatoio animale, in particolare il pipistrello del genere Rinolophus, analogamente a quanto già accertato per i due coronavirus della SARS e della MERS.
L'ipotesi artificiale
Questa seconda ipotesi sostiene che SARS-Cov-2 abbia avuto origine nei laboratori dell'Istituto di Virologia di Wuhan, sulla base della messa in atto della "gain of function", ovvero la conseguenza di una manipolazione genetica del virus finalizzata all'acquisizione di una nuova funzione o al potenziamento di una preesistente. I sostenitori di questa ipotesi vedono in questa manipolazione l'origine della mutazione che avrebbe reso il virus infettivo anche per l'uomo.
Nel caso in cui l'ipotesi dell'origine naturale (attualmente ritenuta più plausibile) dovesse venir avvalorata da futuri studi, la comparsa quasi contemporanea di due cluster virali suggerirebbe diverse implicazioni, prime fra tutte l'ipotesi di due salti di specie dal mondo animale all'uomo.
Perché l'ipotesi naturale è considerata più plausibile?
Diversi studi accertano la presenza del virus in Europa già diversi mesi prima della comparsa dei sintomi nei ricercatori del centro di virologia di Wuhan. Ciò suggerisce come il virus fosse già in circolo prima della presunta manipolazione genetica.
Gli agenti responsabili delle malattie infettive emergenti (malattie che in una certa popolazione compaiono per la prima volta o che erano già presenti, ma vedono un rapido aumento) nel 70% e più dei casi avrebbero una comprovata origine animale. Nello specifico i due betacoronavirus SARS e MERS sarebbero originati da un serbatoio animale primario, il pipistrello, e da ospiti intermedi, lo zibetto e il dromedario.
Il SARS-Cov-2 condivide oltre il 96% di similitudine genetica con altri due coronavirus isolati in Cina dai pipistrelli.
In questi due anni di pandemia è stato osservato come SARS-Cov-2, in condizioni del tutto naturali, sia evoluto e mutato in più varianti che hanno infettato diversi animali arrivando fino all'uomo. Un esempio di ciò è quanto successo negli allevamenti di visoni olandesi e danesi.
Tratto dall'articolo "Origine di SARS-Cov-2: il dibattito continua" di Giovanni Di Guardo, pubblicato su "30 giorni - il bimestrale del medico veterinario, n° 4 (organo ufficiale di informazione veterinaria di FNOVI ed ENPAV)
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